LA DRAGA
di Gargnano
Adiacente alla centrale idroelettrica di Gargnano, lago di Garda bresciano, troviamo il relitto di una draga. L'immersione si effettua dalla barca, grazie ai diving della zona tra cui il Leonessa Sub di Campione. L'IMMERSIONE
Era il 1964 quando, a causa di una bufera, affondo' adagiandosi sul fondale, a una profondita' che dai 38 mt scende fino ai 45.
Era utilizzata per scavare il fondo lacustre durante i lavori che portarono alla costruzione della centrale idroelettrica, ma il suo destino la porto' sul fondo del Garda, divenendo meta dei sub lacustri della zona.
Il cassone destro poggia sul fondo, scendiamo lungo la catena del pedagno e notiamo la parte posteriore in cui sono facilmente riconoscibili il motore, il pignone, la corona, la cinghia di trasmissione e le enormi pulegge. Proseguiamo la perlustrazione e incontriamo il traliccio con i bicchieroni che venivano utilizzati per scavare il fondo.
Proseguiamo verso il fondo, davanti a noi il cassone di destra, dove la draga e' appoggiata. Pinneggiamo verso il lato sinistro. Incontriamo una zona priva di strutture, che originariamente era la parte che divideva i due galleggianti, larga circa 1 metro, non presenta particolari pericoli e con un buon assetto ci si puo' incuneare. Attenzione ai cavi, potenzialmente pericolosi.
La mia attenzione e' attratta da assi di grosse dimensioni che al momento non intuisco a cosa servissero. Solo al termine dell'immersione il titolare del Leonessa Diving mi spiega che fungevano da parabordi durante le manovre di attracco.
Noto alcuni oblo', coperti da migliaia di bivalvi che hanno colonizzato ogni centimetro del relitto. Un passo d'uomo ci invita a osservare l'interno, ovunque ruggine, una scala schiacciata dai contrappesi crollati, segni indelebili del momento della tragedia, ora attrazione per le rane nere come noi.