IL BOMBARDIERE HEINKEL H6 111
Ammarato presso Cap Martin (mentone, Francia) 1944
Il bombardiere Heinkel 111 tipo H6 era un bombardiere Tedesco adibito a bombardamento marittimo, sotto le sue ali potevano trovare posto quattro torpedini (siluri antinave) di tipo LTF5b oltre alle bombe nell'apposito vano. L'aereo era particolare in quanto portava tutte le bombe in posizione verticale con la punta in alto, al momento dello sgancio queste ruotavano verso il basso con un movimento a campana tipico del sistema Heinkel. L' Heinkel HE 111 giace a circa 60 mt di profondita' nella baia di Mentone FR. LA STORIA
Ci sono due versioni storiche sul suo affondamento:
La prima narra che il 31 luglio del 1944 il velivolo probabilmente di ritorno da un siluramento nel Mediterraneo o addirittura dall'Africa del nord rimase senza benzina in vista della costa Francese e ammarò poco al largo di Cap Martin a Mentone, l'equipaggio raggiunse la costa, distante poche centinaia di metri, a nuoto.
La seconda versione vuole che l'aereo in arrivo vide una nave Inglese alla ricerca di naufraghi di un aereo della propria nazionalità abbattuto lo stesso giorno nelle acque antistanti la baia di Mentone, ingaggiato il bersaglio sganciò alcune bombe e riuscì a colpire la nave che però a sua volta, prima di affondare, portò a segno alcuni colpi di armi contraeree contro il velivolo Tedesco che fu costretto ad ammarare. Anche in questo caso gli equipaggi di entrambe le unità sembra si siano salvati.
L'IMMERSIONE
La zona e' caratterizzata per la visibilita' scarsa dovuta alla tipologia del fondale e dalle correnti presenti in zona. Pertanto occorre una attenta pianificazione perche' , a volte, il relitto, pur essendo a pochi metri dall'ancora, e' di fatto invisibile.
L'aereo e' appoggiato sul fondo ribaltato. Si notano il cockpit con il cannoncino rivolto verso l'alto e i pneumatici che, normalmente, non sarebbero visibili. L'aereo tento' un ammaraggio d'emergenza, colpito a morte.
Ecco quindi il motivo per cui i flaps delle grosse ali, sono inclinati.
La fusoliera e' intatta, slanciata e i portelloni sono aperti tanto da permettere di osservare le rastrelliere porta bombe. I motori sono facilmente riconoscibili ma privi delle eliche, che erano in legno e sono probabilmente andate perse nell'impatto.
Possiamo osservare i radiatori che sono in vista a causa della perdita, da parte dei propulsori, delle coperture che li celavano, originariamente, alla vista.
Facciamo una planata a qualche metro di altezza sopra il relitto per ammirarne la forma e le dimensioni. Noto nuovamente i grossi pneumatici e rifletto sulla strana posizione del velivolo.
Probabilmente durante l'ammaraggio i vetri del muso panoramico andarono in frantumi e l'aereo venne invaso dall'acqua sbilanciandolo e facendolo ribaltare.
Risaliamo e quasi immediatamente la coltre nasconde il gigante ai nostri occhi, resta l'emozione appena vissuta e la voglia di tornare appena possibile su questo pezzo di storia eccezionale.