COLORIDELBLU

L'isola di Pianosa, che prende il nome dalla sua conformazione pianeggiante e priva di rilievi significativi, per molti anni ha ospitato un carcere di massima sicurezza, che ha di fatto impedito qualsiasi attivita' lungo la costa.
L'impossibilita' di pescare, immergersi e perfino navigare ha fatto si che le sue acque restassero inviolate e mantenessero le caratteristiche inalterate per molti anni. Immergersi a Pianosa e' fare un viaggio nel passato, ritornare al Mediterraneo selvaggio che i primi pionieri della subacquea ammirarono oltre un secolo fa.
Quello che e' sensazionale non e' tanto la conformazione del fondale, caratterizzato da infinite distese di poseidonia intervallate da formazioni rocciose di grandi dimensioni e pareti verticali, ma la quantita' e qualita' della fauna ittica. Immergendosi in uno dei 7 siti autorizzati, indicati da apposite boe di segnalazione, verremo a contatto con Cernie di dimensioni eccezionali per i nostri mari, branchi di barracuda, ricciole e enormi dentici. Negli anfratti riposano grossi scorfani rossi e enormi murene. Sempre in prossimita' delle zone di scoglio le corvine, di dimensioni generose, in gruppi di oltre 10 esemplari, si muovono nella loro danza sinuosa ed elegante.
Il pesce e' tranquillo, abituato alla presenza inoffensiva dei sub che, al massimo, catturano qualche scatto memorabile.
Non di rado e' possibile ammirare il passaggio di qualche aquila di mare, rara da vedere altrove, qui e' di casa.
Come dicevo il pregio maggiore di Pianosa e' la sua ricchissima fauna ittica, le pareti rocciose non presentano un coralligeno particolarmente ricco e non troviamo presenza importante di gorgonie. Cio' nondimeno esistono suggestivi scenari, quali la bellissima grotta che si ammira nel punto SP5, che offre interessantissimi scorci fotografici.