I RELITTI DI RANCO
Lago Maggiore
I laghi del nord Italia offrono, ai sub che vivono lontani dall'amato mare, la possibilita' di svolgere l'attivita' subacquea vicino a casa, spesso in autonomia e in sicurezza. Sono cosi nate, negli anni, alcune palestre subacquee, presenti in tutti i maggiori bacini, dal Garda al Maggiore, dall'Iseo al Como.
Tra queste si annovera una piacevole immersione in zona Ranco, lago Maggiore sponda lombarda, non lontano da Angera. si tratta di una immersione semplice, che e' alla portata di tutti i sub, anche quelli alle primissime armi, dato che la profondita' non supera i 15 mt. detto questo, mi preme come sempre ricordare alcune norme di sicurezza.
il lago non e' il mare, in alcuni periodi dell'anno, quando la temperatura dell'acqua e' piu' calda, la visibilita' cala drasticamente rendendo l'ambiente ostile e l'orientamento difficile, oltre a vanificare la possibilita' di ammirare i relitti e la fauna autoctona.
altro fattore importante la temperatura. per le considerazioni appena espresse infatti, il periodo migliore per immergersi e' quello invernale, da novembre a febbraio, in cui proprio la bassissima temperatura dell'acqua, che non supera i 10 gradi, fa diminuire la quantita' di micro alghe che sono la causa principale della scarsa visibilita'. L'IMMERSIONE
Questo, se da un lato ci consente di immergergi in un ambiente piu' confortevole, dall'altra richiede una copertura termica adeguata, a cominciare dalla muta che deve necessariamente essere stagna.
Altro fattore per cui si consiglia il periodo invernale e' il fatto che la palestra subacquea si trova in una zona di ormeggio barche e quindi vanno evitati i periodi in cui vi e' un continuo via vai di natanti.
Fatte queste considerazioni, l'immesione e' semplice e piacevole. Ci si puo' preparare agevolmente su un prato adiacente al lago, a pochi metri dalla macchina ( i posti sono pochi!!).
una volta entrati in acqua si procede dritti e a circa 8 mt si incontra una sagola che unisce i vari relitti facilitando molto il loro ritrovamento. se procediamo a sinistra arriveremo a un piccolo barchino, di poco interesse, a 8,5 mt di profondita'. procedendo al contrario verso destra arriveremo al nucleo piu' importante e interessante di imbarcazioni.
a -13 mt un primo motoscafo, di colore rosso e dalla forma affusolata, a pochi metri, una decina circa, il pezzo piu' pregiato e ammirato, la tinca.
questo motoscafo, lungo una quindicina di metri, cabinato, ha una storia singolare. pare infatti che sia appartenuta al noto attore ugo tognazzi, ma su questo non ho riscontri certi, ma sicuramente e' stata utilizzata nel film '' la stanza del vescovo''.
Ddetto questo ora e' un bel relitto, massiccio, alto e….. fotogenico. Vi e' una struttura rigida che copre la zona di comando che consente, con una certa attenzione, di accedervi. era un motorsailer e infatti si nota l'albero, ormai spezzato ma ancora presente. giro intorno, mi soffermo a osservare dal basso e dall'alto, sicuramente un relitto che mi affascina anche senza avere la storia di altri reperti, anche lacustri e resta una visita piacevole.
a pochi metri altri due relitti, un piccolo motoscafo cabinato, dalla chiglia di un bel blu. Questa pilotina consente di fare alcuni scatti suggestivi, sfruttando il contrasto tra il verde del lago e il blu dello scafo. sempre partendo dalla tinca, direzione porticciolo, una barca lignea, lunga una decina di metri, piatta e con le ordinate ben visibili. da questa barca una sagola ci condurra' al giotto, un entrobordo rovesciato sul fondo, che consente anche la penetrazione, ponendo sempre attenzione. al suo interno non e' raro l'incontro con uno dei mostri lacustri, il pesce siluro, silurus glanis
questo pesce, che puo' raggiungere alcuni metri di lunghezza, ha le sembianze di un pesce gatto e ha colonizzato tutti gli ambienti lacustri e fluviali, soppiantando purtroppo le specie autoctone. per noi sub e' un incontro emozionante, sia per l'aspetto non proprio amichevole che per le dimensioni.
lasciata la giotto ci si trova in prossimita' del punto di ingresso, da cui potremo raggiungere il prato per rimettere a posto la preziosa attrezzatura.