RAPA NUI
Moregallo; lago di Como.
In localita' Moregallo, sulla sponda lecchese del Lago di Como, troviamo la palestra subacquea del Rapa Nui. Il nome deriva dal locale che e' il punto di ritrovo di centinaia di sub che frequentano tutto l'anno questa zona. Il bar, gestito dal mitico Beppe, oltre a essere un' ottima opzione per un pranzo post immersione, funge anche da punto di ricarica bombole. L'ampio parcheggio consente una comoda vestizione e di poter lasciare la macchina in un posto sicuro, al riparo da brutte sorprese che purtroppo caratterizzano, in negativo, questa zona.
Una volta pronti, una discesa ci fara' accedere alla spiaggia, da cui parte la visita al percorso subacqueo forse piu' famoso del Nord Italia. Una volta in immersione una catena doppia ci conduce a una barra longitudinale, quota 13 mt. Sollevando lo sguardo vedremo una campana gialla che consente l'accesso e l'uscita nella bolla d'aria, da non respirare. Proseguendo oltre, una cima ci conduce, alla quota di 40 mt, a un bidone blu rovesciato che ''ospita'' i nanetti. Da qui, scendendo di quota leggermente a destra, a 50 mt troviamo l'inquietante barca in piedi, che altro non e' che una barca in vetroresina bianca, ancorata con una cima al fondo e messa verticalmente rispetto ad esso. Tornando sui nostri passi, dai nanetti, parte una cima parallela alla riva, che dopo qualche decina di metri interseca una catenaria caratterizzata da una serie di bidoncini bianchi attaccati. Se scegliamo di seguirla verso l'abisso, a 50 mt circa, troveremo la campana tibetana, punto piu' fondo della palestra. Giriamo intorno e scampanelliamo, rito di buon auspicio per tutti i sub.
Ritorniamo alla catenaria con i bidoncini e risaliamo verso quote piu' agevoli, intorno ai 30 metri un ape con due mini-moto ducati, tana di molti persici, tra cui alcuni persici sole molto colorati e combattivi. Continuiamo a salire e incontriamo, sulla batimetrica dei 15 metri circa, una filo elettrico colorato di giallo. Se lo seguiamo, girando a destra di 90 gradi rispetto al percorso di risalita, iniziamo una lunga pinneggiata che ci porta al relitto che, personalmente, piu' amo. La barca a vela, a una quota che non supera i 18 metri, si staglia rispetto al fondale di ghiaia bianca, con la sua vela spiegata. E' la meta ambita dei molti neofiti che svolgono i corsi sub e a volte, qualche incauta pinneggiata, compromette la visibilita'. Alla base della barca a vela, che la ancora saldamente al fondo, molti persici e lucci perca si nascondono dai fari dei sub. A questo punto possiamo metterci su una batimetrica intorno ai 15/20 mt e rientrare verso la zona di ingresso. Incontreremo altre due imbarcazioni lignee, una ottimo soggetto per le foto. Incrociata la cima che porta ai nanetti andremo oltre per iniziare a smaltire i minuti di deco. Salendo incontreremo un grosso playmobil e una splendida pedana in acciaio, utile per terminare la deco comodamente appoggiati su di essa. Per chi ama la biologia consiglio di guardare sotto la pedana dove sono state ammassate delle fascine di legno, rifugio dei persici che, in primavera, depongono i loro grappoli di uova. Possibile la presenza di qualche bel luccio, soprattutto quando sono presenti le alborelle di cui il predatore si nutre. Terminata la deco torneremo verso la zona d'ingresso, posta a qualche decina di metri di distanza, in direzione Macchine del Moregallo. L'IMMERSIONE