IL RELITTO DEL VIKING
Lago di Garda
L'immersione sul VIKING e' vietata ai privati senza un permesso della Sopraintendenza dei beni culturali e archeologici del Veneto. Questo sia per ragioni storiche che per una problematica di tipo logistico. Come detto il relitto e' adagiato, alla profondita' di 52 mt, sul fondale limoso in Val di Sogno, in una zona portuale, con tanto di ormeggio per le imbarcazioni locali. LA STORIA
La storia del VIKING e' controversa. Alcuni fanno risalire l'imbarcazione all'epopea della Repubblica Veneziana, la mitica Serenissima. La galea sarebbe stata trasportata attraverso l'Adige fino a Torbole e da qui alata, per raggiungere Malcesine. Era il periodo storico in cui gli Sforza e i Veneziani si combattevano aspramente per la supremazia nel Nord Italia. In particolare la citta' di Brescia era caduta in mano ai Milanesi. La Serenissima decise un intervento senza precedenti, attraverso il Garda, con un naviglio ai comandi del capitano Zeno. La flottiglia, composta da 30 navi, dopo aver percorso l' Adige venne trasportata, a forza di braccia e animali, attraverso l'abitato di Mori fino al Garda. Per questa impresa vennero utilizzati dei tronchi come rulli e spiegate le vele per aiutare a spostare le imbarcazioni.
Questa storia e' ovviamente molto affascinante ma sono in molti a propendere per una versione molto meno intrigante e a far risalire l'imbarcazione a fine ottocento. La barca sarebbe stata utilizzata per il trasporto di materiale e, a causa di un incendio, sarebbe affondata in Val di Sogno, dove tutt'ora si trova, spezzata in due tronconi. Si tratterebbe di un Bergozzo Veneziano o una PEOTA Veneziana. Entrambe le imbarcazioni erano molto comuni nel periodo da meta' 600' fino a tutto l'ottocento.
L'IMMERSIONE
La descrizione di questa immersione quindi non e' un invito a fare questo tuffo, per il quale consigliamo di rivolgersi ai diving locali che provvederanno alle necessarie autorizzazioni.
L'immersione e' complessa sia per la oggettiva difficolta' di avvistamento, vista la tipologia del fondale, caratterizzata da un limo sottilissimo che puo' rendere la visibilita' pari a zero. Come sempre al lago il periodo migliore e' quello invernale o inizio primaverile, in cui la visibilita' migliora decisamente e in alcune giornate e' decisamente ottimale. Il relitto e' spaccato in due tronconi, la parte nota ai piu' e' quella di poppa. Arrivati in prossimita' di esso la ruota di poppa appare maestosa, curva all'indietro a ricordare una nave vichinga, da cui il nome che gli e' stato attribuito. Della imbarcazione rimane lo scheletro ligneo, aumentando il fascino della sua visione. Le due fiancate sono integre, lunghe, eleganti, con una andatura regolare. Si notano le bitte d'ormeggio e le forcole in cui venivano installati i remi. Si arriva allo squarcio, netto, preciso. Sembra opera di un gigante arrabbiato…..La prua giace a un centinaio di metri, nell'inchiostro, noi non l'abbiamo cercata.
Il fondo e' cosparso dei resti del relitto, gli anni passano e il tempo fa il suo lavoro meicoloso, aggredendo la struttura fino a sbriciolarla. Notiamo dei sassi nerastri, forse blocchi di carbone che la nave trasportava….il tempo e' tiranno, un'ultimo sorvolo e si risale….Ciao nave vichinga, ci hai davvero emozionato.